Warning: "continue" targeting switch is equivalent to "break". Did you mean to use "continue 2"? in /home/dj3m6jzx/blockchain4change.com/wp-content/plugins/qtranslate-x/qtranslate_frontend.php on line 497

Warning: qtranxf_excludeUntranslatedPosts(): Argument #2 ($query) must be passed by reference, value given in /home/dj3m6jzx/blockchain4change.com/wp-includes/class-wp-hook.php on line 324

Warning: qtranxf_postsFilter(): Argument #2 ($query) must be passed by reference, value given in /home/dj3m6jzx/blockchain4change.com/wp-includes/class-wp-hook.php on line 324
Minerali – We'll change the world

Tantalio, l’oro nero

Quasi tutto il tantalio prodotto nel mondo proviene da due paesi, anche se le statistiche nascondono un segreto: la fonte di quasi tutto il metallo è in un solo paese, la Repubblica Democratica del Congo.

Il tantalio è un componente chiave in molte tecnologie moderne, dal momento che viene utilizzato per produrre i condensatori, senza i quali non esisterebbero computer e smartphone.

Nonostante la sua importanza nel mondo di oggi, l’estrazione del tantalio avviene soltanto in pochissimi paesi del mondo. La maggior parte di questo metallo raro viene estratto in Ruanda e nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), aree tristemente note per i cosiddetti minerali insanguinati. Questi due paesi, da soli, rappresentano circa il 60% della produzione globale.

Ma il quadro completo dei paesi che producono più tantalio nel mondo è quello che traspare dalla graduatoria che segue, prodotta grazie ai dati 2017 dello US Geological Survey (USGS).

1
RUANDA (produzione mineraria: 390 tonnellate)
Il Ruanda è ufficialmente il più grande produttore di tantalio del mondo ma, come accennato, l’attività mineraria in questo paese è fonte di enormi problemi e sofferenze per la popolazione locale. Inoltre, come ormai tutti sanno, la maggior parte della produzione di minerali del Ruanda arriva dalla Repubblica Democratica del Congo, l’epicentro dei minerali insanguinati. Di fatto, è attualmente impossibile conoscere quale sia la reale produzione del Ruanda.

2
REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO (produzione mineraria: 370 tonnellate)
Il paese, stando alle statistiche ufficiali, ha prodotto circa il 30% del tantalio mondiale. Tuttavia, si crede che la produzione sia assai maggiore anche se ‘targata‘ come Ruanda. Le pratiche minerarie nella RDC si svolgono in un contesto di corruzione, violenze e pratiche immorali. Gli Stati Uniti e l’Europa hanno provato a scoraggiare le aziende dall’acquistare tantalio insanguinato, ma senza successo. Per esempio, negli USA, la Dodd-Frank Wall Street Reform e il Consumer Protection Act hanno cercato di fermare il flusso di minerali dalla RDC ma l’amministrazione Trump ha espresso il desiderio di abrogare alcune parti di queste leggi.

3
NIGERIA (produzione mineraria: 190 tonnellate)
Si ritiene che la nazione abbia grandi riserve di tantalio, anche se la cifra esatta rimane sconosciuta. Si conosce invece che la gran parte del suo tantalio proviene dalla tantalite che si trova negli stati di Nasarawa, Kogi, Osun, Ekiti, Kwara e Cross Rivers.

4
BRASILE (produzione mineraria: 100 tonnellate)
Il Brasile, con 34.000 tonnellate di riserve, è uno dei due paesi produttori al di fuori del continente africano. La miniera di tantalio più grande del paese è MIBRA, di proprietà di Advanced Metallurgical Group. Alla luce dei problemi che affliggono i fornitori ruandesi e congolesi, il Brasile potrebbe diventare una delle principali fonti per le aziende di tutto il mondo nei prossimi anni.

5
CINA (produzione di miniera: 95 tonnellate)
La produzione del paese si è mantenuta stabile su base annua, aumentando solo di 1 tonnellata rispetto al 2016. È il principale paese fornitore di tantalio per le aziende americane.

(English) Tantalum, the black gold

L’estrazione o la produzione  di tantalio di tutti i tipi è diffusa, sia come estrazione industriale primaria, estrazione mineraria artigianale, come minerale secondario o come sottoprodotto. Il Brasile è attualmente il maggior produttore. Quantità significative sono prodotte anche in Cina, Repubblica Democratica del Congo, Russia e Ruanda. Vengono prodotte ulteriori quantità, alcune saltuariamente o in quantità modeste, in Australia, Burundi, Francia, Malesia, Mozambico, Namibia, Nigeria, Tailandia e Zimbabwe.

Negli anni precedenti al 2008 le principali attività minerarie erano in Australia, Brasile, Canada, Etiopia e Mozambico. A seguito della crisi economica mondiale, le principali attività minerarie in Australia, Canada e Mozambico hanno cessato la produzione. Da allora, c’è stata una produzione intermittente in Mozambico, mentre la produzione australiana è ripresa a un livello ridotto per un periodo di sette mesi nel 2011. Nel 2012, la produzione etiope è stata interrotta a causa delle difficoltà di trasporto che hanno impedito l’esportazione.

In termini di risorse, attualmente sfruttate o meno, oltre ad Australia e Brasile ci sono altre risorse significative in Cina, Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, Mozambico, Nigeria, Russia e Ruanda. Il tantalio viene prodotto anche in Brasile, Malesia e Tailandia come “scoria di stagno”, un sottoprodotto dell’estrazione e fusione dello stagno. Le materie prime per il tantalio vengono esplorate anche in Canada, Colombia, Egitto, Madagascar, Namibia, Arabia Saudita, Sierra Leone, Sudafrica, Tanzania, Venezuela e Zimbabwe.

MOSTLY LIKELY RESOURCE BASE

Source                                               Mlb                                Percentage
South America                             285                                         40%
Australia                                          145                                          21%
China and Southeast Asia        73                                           10%
Russia and Middle East             69                                           10%
Central Africa                                 63                                             9%
Other Africa                                    47                                              7%
North America                               12                                               2%
Europe                                                 5                                                1%

Total                                                   698

Sono stati identificati minerali di tantalio con oltre 70 diverse composizioni chimiche. Quelli di maggiore importanza economica sono tantalite, microlite e wodginite; tuttavia, è prassi comune denominare qualsiasi concentrato minerale contenente tantalio come “tantalite” principalmente perché sarà trattato per i valori del tantalio e viene venduto su tale base. I minerali vengono concentrati con mezzi fisici vicino al sito della miniera per aumentare la percentuale di ossido di tantalio e di ossido di niobio in base al peso.

I concentrati vengono trasportati nei sitt di trasformazione e sottoposti a processi chimici. I concentrati minerali di tantalio possono contenere da due a più di cinque diversi minerali contenenti tantalio provenienti dalla stessa area mineraria. La vendita di concentrati di tantalio si basa su un’analisi certificata dell’ossido di tantalio (Ta2O5) che contengono, con un intervallo tipico di 20%  a 60% a seconda della posizione della miniera.

Overview of Companhia Industrial Fluminense’s Mibra mine at Nazareno, Minas Gerais, Brazil (Itamar Resende)

 

La miniera di tantalio attiva più grande al mondo  è la Mibra operation  della Companhia Industrial Fluminense a Nazareno, Brasile. Questa miniera ha la capacità di produrre 220 tonnellate di Ta205 all’anno che equivalgono a circa il 15% dell’attuale produzione primaria globale, sebbene queste ultime siano a livelli storicamente relativamente bassi. Ai livelli del 2007-2008, la miniera di Mibra rappresentava il 5-10% della produzione primaria mondiale.

Altre miniere operative significative sono la miniera di Lovozero in Russia, la miniera di Yichun in Cina e la miniera di Pitinga anche in Brasile. Altre miniere importanti ma chiuse sono le miniere di Green Green e di Wodgina, entrambe nell’Australia occidentale, la miniera di Tanco a Manitoba in Canada e la miniera di Kenticha (Etiopia Mineral Development Enterprise) in Etiopia.

Quantità significative sono anche ottenute da depositi di roccia alluvionale e tenera con estrazione artigianale, principalmente in Africa centrale. Le miniere individuali sono piccole e si basano su strumenti manuali e manodopera. Gli investimenti in attività minerarie sono stati ridotti per molti anni, a causa della mancanza di fondi o  a causa dell’instabilità politica e del rischio associato, ad es. la Repubblica Democratica del Congo. Di conseguenza non ci sono depositi noti  associati alla produzione artigianale.

In Brasile, Malesia e Tailandia, l’industria dello stagno fornisce il tantalio come componente del sottoprodotto delle scorie di stagno, che deriva dalla fusione dei concentrati di minerale di cassiterite per la produzione di stagno. I concentrati di struverite (un minerale Ti-Nb-Ta) sono stati storicamente disponibili anche nella Malesia settentrionale contenente il 9-12% di ossido di tantalio.

Il riciclaggio di rottame generato all’interno dei vari segmenti dell’industria del tantalio ha rappresentato per lungo tempo circa il 20% della produzione annuale  totale, mentre nel 2012 è aumentato del 30% circa.

In sintesi, l’offerta globale fino al 2008 e dal 2012 è stata la seguente, con notevoli fluttuazioni nelle proporzioni tra il 2008 e il 2012.

Source                                                    Percentage 2008         Percentage 2012

Primary  concentrates                                    60%                                      40%
Secondary concentrates                               10%                                       10%
Tin slag                                                                    10%                                       20%
Scrap recycling,
synthetic concentrates                                  20%                                       30%

Tantalio: il mercato nei prossimi 4 anni

Il mercato del tantalio è destinato a crescere nei prossimi quattro anni. Non senza però rischiare picchi drammatici dei prezzi se le forniture dovessero interrompersi.

Ci siamo spesso occupati di tantalio, un metallo raro che, per tutta una serie di ragioni che vedremo, ha attirato anche l’attenzione di molti lettori.

Farà quindi piacere a molti sapere che, secondo un recente studio, il tantalio potrebbe essere il protagonista di una forte ascesa nei prossimi anni. Infatti, secondo la Technavio, una società londinese di ricerche di mercato, il mercato globale di questo metallo, tra il 2017 e il 2021, è destinato a crescere con un tasso di crescita annuale composto di oltre il 3%.

Per chi non ha mai sentito parlare di tantalio, basterà sapere che è stato scoperto nel 1802 dal chimico svedese Anders Gustaf Ekeberg. È un metallo altamente resistente alla corrosione degli acidi, che vanta un elevato punto di fusione, oltre ad essere un buon conduttore di calore ed elettricità. Ma, la cosa certamente più interessante sono i suoi impieghi, poco visibili ma sotto gli occhi di tutti…

No tantalio… no smartphone!

Il tantalio è infatti il componente chiave dei condensatori, quegli aggeggi che riempiono qualsiasi dispositivo elettronico miniaturizzato, dagli smartphone ai personal computer.

Secondo lo studio di Technavio, a seguito della crescita di 1,3 miliardi di smartphone nei prossimi anni, il tantalio beneficierà di una domanda tanto robusta. Una domanda alimentata soprattutto dalla diffusione di Internet e delle nuove tecnologie nei paesi in via di sviluppo.

Se si guarda invece il fronte dell’offerta dal punto di vista dei paesi occidentali, il quadro è preoccupante. Nessun paese ha un’industria mineraria e, per Europa e Nord America, l’unica possibilità è quella dell’importazione da quei pochi paesi nel mondo che lo producono.

Offerta a rischio

Ruanda, Repubblica Democratica del Congo, Brasile, Cina e Australia sono i principali produttori di tantalio. Il tantalio è quindi concentrato soprattutto in una zona dell’Africa molto instabile politicamente e segnata dallo sfruttamento del lavoro minorile, in condizioni inumane, per l’estrazione del minerale.

In tali condizioni, il rischio di improvvise interruzioni delle forniture è concreto e, in un contesto di domanda sempre maggiore, ciò avrebbe un effetto dirompente sui prezzi.

A questo punto, gli analisti possono soltanto aggiungere: “uomo avvisato…mezzo salvato!

METALLIRARI.COM © SOME RIGHTS RESERVED